Durante la notte ha imperversato il temporale: Gatta Franca non si è mossa dal lettone, per non perdere il contatto protettivo con la sua "mamma". Al mattino la temperatura si è notevomente abbassata, e dopo giorni e giorni di afa, finalmente si sta un po' meglio.
Niente mare, oggi. Sarà il momento per studiare e scrivere un piccolo intervento da pubblicare su una rivista professionale: ore buone sottratte all'ozio, e dedicate al rispetto di un impegno preso ormai da molto tempo.
Riguardo agli "impegni presi ormai da molto tempo", riconosco di essere da sempre campionessa mondiale di Zona Cesarini, ritrovandomi sempre all'ultimo secondo a porre mano a ciò che avrei avuto modo di preparare con tutta calma, semplicemente organizzandomi meglio. Negli anni non sono mai riuscita a tenere quel ritmo giusto tale da rendere non necessarie le brusche accelerazioni dell'ultimo minuto. A mia discolpa, posso dire che – comunque sia – si tratta di impegni aggiuntivi rispetto a quelli ordinari di vita e di lavoro, per i quali uno dei modi per sottrarsi alle accelerazioni potrebbe essere quello di sottrarsi del tutto agli impegni stessi, cancellando il problema fin dal suo sorgere.
L'avvocato dell'accusa invece ha modo di replicare documentando ampiamente il mio approccio "napoletano" agli impegni aggiuntivi: una pigrizia militante che per fortuna non mi coglie mai sul fronte delle attività ordinarie, ma che la fa da padrona quando c'è da mettere in campo un plus di fatica e di applicazione. Questa sono io: un po' svizzera e un po' napoletana. Passati i cinquanta, mica è facile cambiare.