Ultimo sabato di lavoro in programma: tante ancora le attività in corso di cui lasciare memoria alle colleghe che dovranno occuparsi anche delle mie faccende a partire da lunedì prossimo, giornata a partire dalla quale prenderà per me il via un periodo di vacanza.
Un 9-18 quasi senza pause, ma con buoni risultati: riesco persino a ricondurre ad ordine alcuni vecchi affari pendenti che incombevano sul mio superego lavorativo come un neo da estirpare. L'idea di trasformarmi in una versione nerd della Signora Spic&Span mi intriga abbastanza, ma la realtà dei fatti – come accade quasi sempre in questo mondo imperfettissimo – non riesce ad aderire come vorrei ai miei intendimenti.
E così, con un po' di cose luccicanti, linde e pinte, e un altro po' di cose destinate a rimanere ancora ingarbugliate, dimostro a me stessa e al mondo che la vita (anche quella lavorativa) difficilmente può essere addomesticata del tutto.
Dopo le sei partecipiamo alla cerimonia di inaugurazione del nuovo locale "PoveroChic" in via Sant'Andrea, a pochi passi dalla nostra casa di Pistoia: si tratta della nuova gestione di un ristorante già presente da tempo in quella sede, il "Cervino", senza grande successo. Il locale è carino e ben organizzato: i nuovi gestori in pochissimi giorni (ci spiegano) hanno fatto i miracoli nel ridipingere e riallestire lo spazio, trovando un buon equilibrio tra "povero" e "chic". Si annnunciano prezzi molto contenuti, e un'offerta di pranzo a buffet a 7-8 euro.
Noto i bicchieri da vino di buona qualità (un punto a favore); un punto in meno, purtroppo, per i grappoli di uva in plastica: scenografici ma di qualità un po' troppo bassa rispetto all'insieme, che invece risulta complessivamente di buon gusto, anche se all'insegna della semplicità e della povertà adottata come "valore".
Il buffet dell'inaugurazione lascia ben sperare per il successo del locale. Gli arancini sono notevoli: merito del cuoco, che ci svela le sue origini di un paese vicino Taormina.