La focalizzazione sulle elezioni nella giornata di ieri mi hanno fatto dimenticare di raccontare una bella esperienza vissuta nel tardo pomeriggio, quando – al termine del lavoro – mi sono recata all'Ospedale di Pontedera per effettuare un esame mammografico, nel quadro della campagna di prevenzione dei tumori femminili organizzata dalla locale Unità Sanitaria Locale.
Per mia fortuna erano anni che non varcavo la soglia dell'Ospedale Lotti: da qui la grande sorpresa di uno spazio completamente rinnovato e ristrutturato. Comodissimo e super-capiente il parcheggio gratuito a pochi passi dall'ingresso, un atrio ben attrezzato e accogliente come la hall di un albergo di lusso, per non parlare della gentilezza del personale in front-office e della qualità della prestazione sanitaria (che ovviamente rimane la cosa più importante di tutte).
In tutta questa straordinaria normalità positiva, mi è balzata agli occhi – per una chiara deformazione professionale – la scelta adottata per la segnaletica di direzione e orientamento: nel grande tabellone all'ingresso i diversi padiglioni ospedalieri sono contrassegnati da colori diversi. Per rendere facile il movimento dei pazienti, dall'atrio si dipartono grandi linee colorate da seguire, per raggiungere lo spazio desiderato. Io scelgo il verde di radiologia, e seguendo la striscia di mia pertinenza raggiungo in un batter d'occhio la zona per me interessante. Qui gli spazi sono ben curati, con grande attenzione al paziente e agli accompagnatori, che possono accomodarsi sulle poltroncine posizionate con intelligenza nei pressi delle diverse aree, contrassegnate da grandi disegni colorati: kiwi per le mammografie, mele rosse per i raggi X agli arti e così via. Cinque minuti per la prestazione sanitaria, completamente gratuita, e via a casa con un bel ricordo di un paese civile. Una volta tanto.