Il calendario sulla scrivania ci dice che il nuovo anno comincia il primo gennaio; ma il vero inizio dell’anno è il primo settembre: con il rientro dalle vacanze, la ripartenza delle attività negli uffici e nelle fabbriche, la ripresa delle attività formative. Per non parlare del nuovo abbonamento in palestra, dell’avvio delle nuove uscite in edicola, della partenza dei nuovi propositi freschi di pacca.
E agosto sta lì nel mezzo: un mese sicuramente diverso dagli altri, almeno per me. Dopo i festeggiamenti iacobei del 25 luglio, il mio carico di lavoro diminuisce, e posso permettermi di prendere alcuni giorni di ferie, del tutto impensabili nei momenti più pregiati dell’anno (a maggio, con Dialoghi di Pistoia; a giugno, con la Festa della Musica; a luglio, col Blues e tutte le attività estive; a settembre, con la ripartenza del mondo intero). Quest’anno le ferie saranno “tante” (16 giorni, di contro ai 4 giorni soltanto dell’estate scorsa), ma soprattutto ben articolate. Ho già consumato i primi 7 giorni, dando uno spazio speciale a ciò di cui avevo più bisogno, avendo trascorso in modo decisamente duro i primi sette mesi del 2023: sono rimasta a casa, godendomi da padrona gli spazi che normalmente mi vedono solo ospite per dormire. Ho sperimentato il lusso inusitato del silenzio, parlando esclusivamente con Ginger e Pallina, che si sono meravigliate di quanto tempo la loro mamma umana abbia trascorso in loro compagnia. Negli uffici le colleghe hanno gestito tutte le beghe senza disturbarmi, ed anzi proteggendomi fino all’inverosimile da qualunque contaminazione di lavoro.
Ed è proprio in questo tempo meravigliosamente sospeso che ho fatto due delle cose che mi sono mancate di più nei mesi precedenti: dormire e leggere. Quattro i romanzi che mi sono sciroppata in una settimana (tutti bellissimi), quattromila i sonnellini che mi sono fatta a qualunque ora del giorno, incurante del mondo là fuori. Il telefono silenzioso, incredibile: usato solo per giocare a Triple Tile, imparando a sistemare in modo mirabile i tris di farfalle e di mele granny.
Nemmeno in una spa avrei ottenuto risultati analoghi: la pelle è più liscia e distesa. Le unghie sono fresche di manicure (ho detto addio al magnifico tiffany, per dare spazio ad un elegantissimo bianco latte con brillantini). I capelli aspetteranno la prossima settimana per il nuovo colore, ma stanno bene, grazie anche al Tricorene assunto quotidianamente. Ma è la mente ad avere fatto i trattamenti più efficaci: con l’aiuto di un pennarellino a punta 0,4 e un blocco Legal Pigna giallo (il tipo di blocco notes A4 che preferisco in assoluto), ho ricostruito il “punto della situazione” per i diversi affari d’ufficio, definito un ordine di priorità negli obiettivi da perseguire al rientro, evidenziato i punti critici da tenere sotto controllo per evitare imprevisti e ritardi. Nella quiete domestica, mentre sento solo il frusciare del pennarellino sulla carta, ogni cosa trova il proprio posto. Non c’è spazio per gare andate deserte, finanziamenti in ritardo, attese per una variazione di bilancio che permette di comprare cose là dove prima si potevano comprare solo servizi (e questa cosa la capirà mai un cittadino comune?). Lontano dai telefoni che trillano, anche in contemporanea (ma se il mio fisso è occupato, come faccio a risponderti al cellulare? Puoi aspettare due-minuti-due oppure mi stai annunciando di lasciare l’edificio che sta andando a fuoco?), il pensiero delle cose da fare non si contamina con la realtà, che invece è piena di intoppi: per questo sulla carta gialla del blocco Legal Pigna, gli elenchi si srotolano con facilità, senza litigarsi la mia attenzione e il mio tempo. Sono nel mondo della teoria, quella che – come diceva il mitico Yogi Berra – in teoria è uguale alla pratica, ma in pratica è molto diversa.
Ma è nell’area privata che Agosto esprime il meglio di sé come mese di transizione tra il vecchio e il nuovo anno: è il momento della riorganizzazione, dei buoni proponimenti, della rigenerazione nel fare e nel pensare. Scrivo il mio nuovo PPRR (Piano Personale di Ripresa e Resilienza) con il piglio del miglior progettista di finanziamenti europei: dedico una intera missione alla formazione professionale (col nuovo Codice dei Contratti c’è poco da scherzare, per non parlare del confine sottile tra prestazione di servizi e contributi, patti di collaborazione e accordi di collaborazione, appalti e concessioni, mercato e Terzo Settore); poi passo alla missione dei desideri possibili (fare un corso di taglio e cucito, imparare nuove tecniche di decorazione e wrapping), passando dalla missione dei desideri impossibili (vivere in una casa di 500 mq con una stanza per le decorazioni, due per il guardaroba, una per la dispensa, una per la lavanderia e la stireria, una per le gatte, una per i regali già pronti, una – molto grande – per i libri e la lettura), dopo essere transitata dalla missione delle nuove idee e del mondo a testa in giù, per poi soffermarmi alla missione della lettura e della scrittura: quella più impossibile di tutte, perché vorrei leggere mille libri e scriverne almeno uno nuovo, ma tra le potenzialità e le realizzazioni c’è di mezzo una realtà operativa piuttosto pienotta, e non svuotata di tutto come questa settimana speciale.
Una bellissima settimana di rigenerazione totale: lunedì torno in ufficio con una nuova super-carica. Ci sarà da divertirsi. Buon anno nuovo a tutti.