Sono davvero molto contenta per essere stata nominata “Ambasciatrice della lettura” dal Centro per il libro e la lettura, nell’ambito di un nuovo progetto che mira a valorizzare l’esistenza di una comunità attiva e militante di persone che si dedicano ogni giorno a promuovere il libro e la lettura, nei diversi contesti professionali. Il compito mio e degli altri Ambasciatori è quello di animare le comunità digitali con la divulgazione di buone pratiche di promozione della lettura e di condividere esperienze e iniziative con gli altri. Sono previsti anche incontri tra gruppi di lavoro su tematiche “verticali”: non vedo l’ora di partecipare! Per adesso, sono già stata inserita in un gruppo whatsapp all’interno del quale far circolare le prime informazioni.
La lettura e la promozione del libro è in effetti la mia “missione” professionale e, oserei dire, anche di vita: vorrei che ogni casa delle nostre città e dei nostri borghi avesse una libreria fornita, che ogni paese avesse almeno una libreria e una biblioteca ben funzionanti, che i libri fossero il regalo preferito per ogni ricorrenza, che leggere fosse il passatempo più gradito da tutti.
Faccio mie le parole che il CEPELL ha usato per accompagnare la presentazione di questo progetto:
la lettura è un antidoto e una scuola di buona cittadinanza. È una palestra di pensiero critico, una formazione continua dell’individuo. Leggere comporta dedizione, tempo e concentrazione, tre presupposti abbandonati dal nuovo paradigma della lettura rapida, intermittente e frenetica, che avviene nella maggior parte degli spazi online. La lettura è, inoltre, uno dei pilastri di quel diritto alla cultura affermato e tutelato dai principi fondamentali della nostra Costituzione. Come disse nel 2003 l’allora Presidente della Repubblica Ciampi, “è nel nostro patrimonio artistico, nella nostra lingua, nella capacità creativa degli italiani che risiede il cuore della nostra identità, di quella Nazione che è nata ben prima dello Stato e ne rappresenta la più alta legittimazione”.
Dunque, leggere è qualcosa di molto più importante che trascorrere il tempo libero per scoprire chi è l’assassino di una storia gialla: è, sì, divertimento, ma è anche e soprattutto sintomo e segnale di una qualità di vita migliore per tutti noi.
Per questo guardo a questo nuovo progetto con grande simpatia e partecipazione, ripromettendomi di fare il massimo per portare un contributo utile alla causa comune.