Auguri a tutti gli insegnanti e le insegnanti, gli educatori e le educatrici che domani daranno il via al nuovo anno scolastico (beninteso, anche a chi lo ha fatto nei giorni scorsi, e a chi lo farà dopo le elezioni).
Siate orgogliosi del vostro lavoro, anche se vi sembra di non leggere segnali che vi aiutino in tal senso. Sentite quanto siete importanti per tutti noi: la scuola è la prima azienda produttiva del nostro Paese. Prima non soltanto perché è la più grande sul fronte quantitativo, prima anche e soprattutto perché è la più importante rispetto alla risorsa che trasforma. La scuola è una grande azienda manifatturiera, in cui si crea, si assembla, si produce e si trasforma il sapere, il saper fare e il saper essere: materiali senza i quali nessuna impresa può prosperare, nessuna organizzazione può progredire verso i propri obiettivi sociali, nessun individuo riesce a diventare un cittadino pienamente consapevole dei propri diritti e dei propri doveri.
Ci saranno mille difficoltà, mille più del solito: ma voi insegnanti siete abituati a farvi fronte. Non avete mai lavorato in ambienti perfetti, e non vi fate spaventare né tanto meno fermare dai problemi. Quest’anno più che mai c’è bisogno di tutto il vostro coraggio e la vostra determinazione, perché – se mollate voi – il Paese va a gambe all’aria.
Mettetecela tutta, come sempre. Più di sempre.
Crediti per l’immagine:Muzej Jugoslavije, Михаила Мике Јанковића, Belgrade, SerbiaFrom the exhibition “The Nineties: A Glossary of Migrations” https://www.muzej-jugoslavije.org/en/exhibition/devedesete-recnik-migracija/