Ho appena finito il libro di Michelle Obama “Becoming. La mia storia” ed eccomi pronta ad affrontare il docu-film omonimo, distribuito su Netflix, in cui si ripercorre il lungo tour attraverso gli Stati Uniti durante il quale Michelle ha incontrato il pubblico per presentare il libro.
Nel film si ritrova lo spirito più genuino del libro: la voglia di combattere per l’uguaglianza tra le persone, il desiderio di un mondo in cui ogni uomo e ogni donna possano trovare la propria strada senza essere bloccati dai pregiudizi legati al censo, al colore della pelle o all’appartenenza sociale. La voglia di dare fiducia agli altri perché esprimano il proprio potenziale e rendano il mondo migliore. E soprattutto l’intento di farlo insieme, e non ciascuno da soli.
Michelle, con la sua storia straordinaria di donna normale, incarna la speranza del cambiamento: se lei, ragazza del Southside di Chicago, è arrivata a fare la first lady, ogni bambina (bianca, nera, ispanica, o come che sia) può sperare di farcela: mettendocela tutta, impegnandosi, traendo frutto dalle proprie fatiche, contando sul supporto della famiglia, della scuola, della comunità che ha intorno. Un bel messaggio di speranza per il futuro, che purtroppo i presidenti dopo Obama non sono riusciti a valorizzare.