L'anno nuovo è arrivato, e con esso alcuni giorni di riposo. Riposo, sonno, riflessione, e anche un po' di svago, dopo mesi di grande impegno e di costante lavoro. Appunti da scrivere, progetti nuovi con cui confrontarmi, idee da buttare giù accompagnate da ghirigori e disegnetti, tanto per assaggiarle e provare a sentire come si sta. Buoni propositi no: lo so che fine fanno, poveretti. Non arrivano nemmeno all'epifania. Quindi: niente voglio rientrare nella taglia 40, voglio andare in palestra 3 volte alla settimana, voglio parlare per bene l'inglese, voglio scrivere un romanzo che venda un milione di copie. "Un ci si pole fa'…", mi viene da dire attingendo a piene mani dal magnifico patrimonio dialettale che la mia toscanità ogni giorno mi regala.
E allora ripiego su qualche progettino di miglioramento personale: niente di particolarmente impegnativo, per carità. Comincio in ordine sparso:: vorrei fare una bella vacanza a Barcellona. Una settimana, non di più. Vorrei comprare una scultura di Michele Fabbricatore, da collocare nella nicchia delle scale della mia nuova casa di San Felice. Vorrei aggiornare il mio sito web, dandogli una nuova veste grafica e con nuovi contenuti. Vorrei scrivere il "libro importante" che è nei polpastrelli già da qualche anno, superato dai tanti libriccini piccoli e vocianti come le particelle dell'Acqua Lete. Vorrei organizzare la mia casa nuova al meglio, e trasformarla nel luogo dei sogni miei e di Antonio. Vorrei non essere esausta alle sette di sera, quando torno dal lavoro. Vorrei riuscire a trovare il tempo di fare il colore ai capelli ogni tre settimane, senza permettere alla ricrescita di farmi sentire un incrocio tra Morticia e Maga Magò
Tutti questi vorrei puzzano terribilmente di buoni propositi: sarà il caso di continuare? Meglio di no! Quel che è certo è che il 2019 sarà l'anno del trasferimento a San Felice, previsto per marzo-aprile, al termine dei lavori di ristrutturazione della casa. Molte le spese da affrontare. Quel che è certo è che non sarà una casa "nata finita", ma avrà bisogno di interventi successivi, diluiti nel tempo, prima di poter rispondere ai miei (nostri) sogni. Ma è bene così: quando tutto è già pronto, non rimane niente su cui concentrare le speranze.
Sul fronte professionale, il 2019 si prefigura in linea con il 2017 e il 2018. Niente pause o rallentamenti, ma nuove responsabilità e nuovi obiettivi da affrontare. Alcuni progetti andranno consolidati, altri dovranno orientarsi verso nuove configurazioni; alcune innovazioni dovranno essere introdotte, così come qualcosa dovrà chiudersi: impossibile agire solo al rialzo.
Questi giorni di pausa sono perfetti per buttare giù qualche ipotesi di lavoro, al di fuori delle urgenze della quotidianità. La mia agenda Carpe Diem Aqua è perfetta per accogliere in pace anche gli scenari più sconclusionati: il brain storming è uno strumento eccellente per ammucchiare idee tra le quali scegliere le proposte migliori da sviluppare. .