Dedichiamo la giornata di festa a riprenderci dai bagordi di ieri: è delizioso trattenersi a letto fino a tardi, aggeggiare al computer, leggere un paio di libri, dedicando al lavoro solo un paio d’ore.
Riposo e vita domestica sono l’ideale in una giornata grigia come questa; dagli amici lasciati a Pistoia sappiamo che da quelle parti ha persino nevicato.
Serata più impegnata: ci vediamo tutti assieme il film di Sabina Guzzanti Draquila, incentrato sul grande affare costruito attorno al terremoto dell’Aquila.
La devastazione, la morte e la distruzione diventate occasioni di business e di consenso politico per una cricca di affaristi senza scrupoli che hanno avuto in Berlusconi il loro rappresentante più significativo e potente.
A distanza di tre anni dal terremoto, nulla o quasi nulla è cambiato: la città è distrutta, e ci vorranno anni e anni prima che torni a vivere. Nel frattempo, centinaia e centinaia di persone anziane trasferite in riposo forzato negli alberghi lungo la costa, sono state costrette a sradicarsi dal proprio mondo, e ora hanno evidenti problemi di equilibrio emotivo.
Chi ha avuto la casa arredata con tanto di cucchiaini e macchinetta del caffè è ospite a casa propria, dovendo restituire tutto quanto è stato inserito nella lista delle dotazioni.
La Protezione Civile assurta a macchina da soldi, con a capo veri e propri squali, capaci solo di pensare a fare i propri loschi interessi.
Il fatto che molte persone colpite da una disgrazia del genere provino ancora sentimenti di riconoscenza nei confronti di un farabutto come Berlusconi la dice lunga su quanto le persone semplici possano essere abbindolate e non abbiano difese nei confronti dei furbi.