Sono passati oltre due mesi da quando, con un po’ d’ansia, molta sfrontatezza ma anche molta passione, un gruppo di prodi soldati di ventura mal equipaggiati ma ben nutriti di speranze, si lanciavano in quella che poteva apparire una avventura folle: #letturaday. Il nostro condottiero Marco, sguardo fisso davanti alla meta, ci spronava a focalizzare un obiettivo che sembrava davvero impossibile da raggiungere: creare in pochi giorni, in poche settimane, con pochi mezzi, una vera e propria campagna nazionale di promozione della lettura ad alta voce, che ogni giovedì che Dio manda in terra inducesse tutti, ma dico tutti, a leggere ad alta voce davanti a qualche malcapitato, e non solo, anche a creare dei video dell’evento e postarli sul sito apposito.
Insomma, leggere ad alta voce in un paese dove non si legge nemmeno in silenzio? Ebbene sì. Tanta sfrontatezza e tanta speranza non sono mai state così ben riposte: perché in effetti sono state, sono e saranno centinaia e centinaia le biblioteche, le librerie, le scuole, i singoli cittadini che hanno inventato e inventeranno mille occasioni buffe e originali, oppure seriose e classiche, per leggere ad alta voce e dirlo al mondo. Abbiamo vinto! Letturaday è diventato un fenomeno culturale importante, in grado di attirare l’attenzione delle piccole e grandi istituzioni, suscitare l’interesse dei lettori, far innamorare editori, librai, bibliotecari e insegnanti!
Sotto la guida di Marco Zapparoli, presidente dell’Associazione degli Editori Indipendenti, che ha ideato il progetto, e con la collaborazione attiva di Sante Bandirali, Francesca Archinto, Agnese Manni, il prezioso lavoro di Valentina Scalzo e Dacia Cuffaro, la comunicazione di Silvia Bianco, i social di Filippo Taddia, io ho accolto ben volentieri il compito di coordinare e sollecitare le biblioteche italiane a partecipare alla campagna; al mio fianco, altri due moschettieri che hanno fatto la stessa cosa nel loro campo: Annarita Corrado, dirigente scolastica del Liceo Scientifico di Maglie (LE) ha chiamato a raccolta tutte le scuole italiane, mentre Giorgio Gizzi, della Libreria Arcadia di Rovereto, ha curato i rapporti con le librerie. Rovereto, Pistoia, Lecce: da nord a sud, tutto il territorio è stato battuto per scovare anche gli ultimi riottosi non ancora disponibili a leggere ad alta voce!
E ora ci prepariamo all’ambaradan finale di settembre: perché il 23 settembre si concluderà la campagna, e, come vuole la tradizione, faremo molti fuochi d’artificio da far invidia alla festa di Piedigrotta.