Giornata soleggiata e serena, trascorsa quasi interamente in casa, in vista dell’uscita serale, dedicata alla visione collettiva della partita dell’Italia: una doverosa ed immancabile liturgia a cui non mi sottraggo.
Tra le attività contrassegnate dal riposo odierno, mi dedico alla lettura di un libro acquistato da tempo, Ascolta i grilli e scendi dall’idrovolante, di Debora Conti, che mi aveva colpito a partire dal titolo – irresistibile -, dalla grafica di copertina – innovativa -, dall’articolazione interna dei contenuti – dinamica e allegra.
I Grilli, nella colorita metafora del titolo, sono la voce della coscienza, il dialogo interiore che influenza perennemente il nostro stato emotivo e che possiamo sottoporre ad una “riprogrammazione”, affinché giochino nella nostra squadra. L’ottovolante rappresenta l’insieme delle abitudini inutili, disfunzionali e depotenzianti, che come un “eco appiccicoso” ci inducono a ripetere vecchi schemi che ci allontanano dai nostri obiettivi.
Liberarsi da questi schemi e adottarne di nuovi, interrompere i meccanismi soffocanti a favore di nuove modalità di “lettura e interpretazione” del territorio sono finalità alla portata di tutti, a condizione di imparare a gestire la “chimica emozionale” che ci scorre dentro.