Alla San Giorgio ne abbiamo inventata un'altra delle nostre: in bella mostra, in uno scaffale su ruote della Galleria Centrale, da oggi c'è una bella seleione di libri con la copertina rossa. Una macchia di colore che spicca con allegria su tutto il resto, verso la quale converge lo sguardo di tutti. Ma che senso ha mettere insieme i libri che hanno in comune solo il colore della copertina? Il senso è sicuramente quello del gioco con gli utenti, dell'uscita dai tradizionali schemi classificatori e ordinatori che dominano la biblioteca, col suo mito del controllo universale sui contenuti. Ma è anche un richiamo, certo scherzoso, a quanto noi lettori ricordiamo di ciò che leggiamo. Non è infrequente, infatti, che le persone si presentino al banco prestito, dicendo di non ricordare l'autore o il titolo di un libro che stanno cercando, ma di essere assolutamente certi che quel libro ha la copertina rossa (o blu, o verde).
A fare da apripista per questo tipo di curiosa esposizione bibliografica, la biblioteca pubblica della città di St. Thomas, in Ontario, che ha pubblicato su Pinterest alcune delle "mostre colorate" più belle (vedi).