Magnifico Ozpetek In una serata dominata dalla partita di Champions, credevamo di essere gli unici due spettatori alla proiezione delle 21.30 al Cinema Globo. E invece la sala era piuttosto affollata: più difficile per noi, dunque, sgranocchiare senza farsi notare i cornetti di mais della Coop che ci eravamo portati in borsa, alla ricerca di un delitto di gola senza l'aggravante dell'assassinio economico.
Ci siamo visti volentieri questa "Magnifica presenza", che aspettavo da tempo: in gloria, oserei dire, dato che per me Ozpetek è pur sempre uno dei miei registi del cuore.
Le aspettative non sono state certo tradite, anche se in effetti la sorpresa non è stata poca: il terreno sul quale il regista si è mosso è decisamente inconsueto, visto il cimento con la dimensione dell'horror e del fantasy.
Ma ho ritrovato i grandi temi di Ferzan, dall'omosessualità alla famiglia allargata, dalla solitudine e coralità del gruppo, fino ad arrivare all'amore per la cucina.
Gli ingredienti classici sono conditi con un surplus di ironia e comicità, che strappa più di una risata.
Elio Germano è decisamente bravo nell'interpretare un giovane siciliano che si è trasferito a Roma per rincorrere il sogno di fare l'attore, e che di notte prepara cornetti in una pasticceria.
Per uscire dalla dipendenza eccessiva nei confronti della cugina, si trasferisce in una casa cadente a Monteverde Vecchio: casa solo all'apparenza solitaria, ma in realtà abitata da un gruppo di fantasmi del tutto particolari.
Margherita Buy ha un ruolo piccolo e non particolarmente espressivo, mentre Anna Proclemer ci regala una recitazione potentissima, sia pure limitata a poche battute.
Impressione così e così: se mi è piaciuto o no, devo pensarci ancora un pochino.