Giornata di riposo e di calorie: Antonio ha preparato una pasta fatta in casa con gli strafiocchi, che è andata a nozze con il ragù della mamma. Per non parlare dei dolci e di tutto il resto.
Il tempo non induce ad uscire: ben volentieri ci guardiamo La ricerca della felicità di Gabriele Muccino, con Will Smith. Un film estremamente gradevole e ben fatto, intessuto attorno ad una bella storia di amore paterno e voglia di riscatto sociale per sé e per la propria famiglia.
Will Smith si è quasi completamente emancipato dalla propria maschera comica, convincendo appieno lo spettatore nel un ruolo intenso e drammatico di Chris, un giovane e brillante venditore alle prese con la crisi economica: nessuno sembra voler comprare le attrezzature medicali per le quali si è indebitato fino al collo, e non riesce a garantire alla propria famiglia la serenità di cui avrebbe bisogno. Pagare l'affitto, le bollette, il mangiare è un vero problema. Qualche multa non pagata lo porta dritto in prigione. La moglie, sfiancata dal doppio lavoro, prova a salvarsi lasciando il marito e il figlio da soli. Chris non si dà per vinto, e inventa mille occasioni per mantenere alta la speranza di farcela e nel contempo garantire serenità al figlioletto.
Impegnandosi ad indossare la migliore camicia ogni giorno, pur dormendo in un ospizio per poveri o addirittura nei bagni della stazione, Chris frequenta un corso di sei mesi per broker, al termine del quale riuscirà ad avere un lavoro.
Ispirato alla vera storia di Chris Gardner, il film parla al cuore di speranza nel futuro, di determinazione, forza di volontà e ottimismo di fronte alle peggiori avversità come ingredienti fondamentali per raggiungere la felicità.