Apparso in lingua originale nel 2012 e in italiano solo nel 2019 (tradotto da Anna Specchio), questo breve romanzo dello sceneggiatore Genki Kawamura, al suo esordio come romanziere, si presenta come una deliziosa favola che reinterpreta in chiave moderna il topos dell’uomo che vende l’anima al diavolo pur di entrare nuovamente in possesso di qualcosa che gli è stato sottratto.
Protagonista della storia è un postino di trent’anni, alle prese con una quotidianità tutt’altro che straordinaria, che all’improvviso scopre di essere malato gravemente, e di avere davanti a sé solo pochi giorni di vita. Difficile per lui scegliere come occupare questi ultimi giorni: troppo complicato capire che cosa è veramente importante, e che cosa può essere tralasciato. Ed è proprio in questo frangente che fa la sua comparsa in scena nientemeno che il Diavolo in carne e ossa, anzi in pantaloncini e camicia hawaiana, che gli propone – come è dovere di ogni rispettabile Diavolo – un patto in grado di mantenerlo in vita: un giorno in più per ogni categoria di cose che saranno cancellate dal mondo una volta per sempre. Il postino accetta di buon grado un patto così facile da gestire: nel mondo ci sono milioni di cose inutili, cancellarne una al giorno non farà altro che bene non solo alla sua sopravvivenza, ma anche a tutte le altre persone. Peccato, però, che non sa che gli oggetti da far scomparire non sarà lui a sceglierli, bensì il Diavolo stesso: ed è così che scompariranno dal mondo gli orologi, i film, i telefonini, oggetti che gli hanno permesso di incontrare il suo migliore amico, conoscere la sua fidanzata, vivere la vita che ha avuto. Ma quando a sacrificarsi saranno chiamati i gatti, il nostro postino avrà cuore di far scomparire Cavolo, il gatto con cui divide la sua esistenza? E che ne sarà di Lattuga, il gatto a cui è fondamentalmente legato il ricordo della madre scomparsa?
Una storia sognante e delicata, sull’amore, sulla famiglia e sull’importanza incontrovertibile dei gatti nella vita delle persone.