Negli Stati Uniti sono numerose le biblioteche pubbliche che, in aggiunta ai consueti libri e audiovisivi, prestano anche gli stampi da dolci dei formati più diversi: stampi che altrimenti le persone dovrebbero comprare ad un prezzo unitario spesso superiore a 50 dollari, per poi usarli solo qualche volta e riempire inutilmente i pensili della cucina.
Invece la biblioteca mette a disposizione degli appassionati della pasticceria una scelta molto ampia, che permette loro di risparmiare denaro, evitare l’accumulo di cose utilizzate di rado e soprattutto variare il soggetto della torta ad ogni performance culinaria!
Questi stampi, regolarmente catalogati al pari di ogni altro “documento” presente in biblioteca, vanno in prestito per una settimana: in caso di ritardo, o nel caso in cui non vengano restituiti ben puliti, c’è una multa di 2 dollari.
Questo è uno dei casi più curiosi di “biblioteca delle cose”, la rottura del canone bibliografico che riconosce alle biblioteche la possibilità di offrire in prestito anche oggetti diversi dai documenti, purché legati ai bisogni effettivi degli utenti, ai loro desideri di espressione della creatività e di un impiego intelligente del tempo libero.
E noi? siamo pronti ad un passo del genere? Potremmo immaginare le obiezioni di chi paventa qualche rischio igienico-sanitario?
Ne parliamo in un articolo che sta per uscire sul numero di maggio di Biblioteche oggi: stay tuned!