Nelle scorse settimane ho accolto molto volentieri l’invito di Massimo Belotti, mitico direttore della rivista “Biblioteche oggi”, a partecipare con un mio contributo all’edizione 2018 del Convegno delle Stelline. Ormai non so quante volte ho avuto l’onore di essere presente con una mia relazione a questo convegno annuale: saranno forse una decina. Ne sono particolarmente lieta, quest’anno, perché il tema trattato è quello della formazione, intesa “ad ampio spettro”, dalla formazione degli utenti all’information literacy, dall’e-learning al tanto controverso ruolo educativo della biblioteca. Io mi occuperò di una piccola ma interessante faccetta della poliedrica questione, affrontando il tema dell’educazione degli adulti (intesa come long-life learning, apprendimento lungo tutto l’arco della vita) che nella biblioteca sociale può diventare palestra per l’esercizio di attivismo civico.
Il riferimento alle esperienze della San Giorgio in questo senso è del tutto evidente, e non mette pena nasconderlo: anzi, sarà proprio questa esperienza – letta ovviamente in controluce rispetto a quella di altre biblioteche sociali – a essere presa come riferimento per una valutazione più generale di come possa essere riconosciuto e valorizzato il ruolo della biblioteca per l’esercizio della cittadinanza attiva e della partecipazione all’esperienza della comunità locale.
Nel trattare i temi dell’educazione permanente sento in qualche modo di chiudere un cerchio che viene da lontano: da quegli anni Novanta in cui studiavo educazione degli adulti e leggevo libri che sottolineavano il valore trasformativo di questo tipo di educazione. Rimetto insieme pezzi lontani della mia vita professionale e personale, ricongiungendo esperienze, sentimenti e approcci che continuano ad essere miei anche se magari sono stati sopravanzati da questioni apparentemente più “moderne”. In queste settimane lavorerò al testo della relazione, accompagnando le mie riflessioni con letture e ri-letture che mi aiuteranno a riannodare questi fili e a tessere nuove trame di senso all’interno della mia esperienza professionale, ormai entrata nella sua ultima fase (gli ultimi dieci anni, speriamo!), prima del meritato riposo. Buon lavoro a me e a tutti quelli che con me avranno l’opportunità di condividere l’esperienza delle Stelline 2018.