Nonostante di neve non ci sia neppure l'ombra, stasera non c'è spettacolo al Manzoni. Il calendario prevedeva l'andata in scena di "Gomorra", una pièce teatrale di Mario Gelardi e Roberto Saviano. Il freddo è comunque intenso, e non disdegnamo, dunque, di tornare a Cascina per rintanarci al calduccio. Qui ci guardiamo, stesi sul divano e con tanto di Gatta Franca sulle ginocchia, Vi presento Joe Black, un film che avevo perso sia al cinema nel 1998 sia in DVD dieci anni dopo (senza peraltro dolermene più di tanto).
Niente di che, a parte la bellezza ancora adolescenziale di Brad Pitt, nelle vesti dell'Angelo della Morte, chiamato a portare via con sé William Parrish, un uomo che sta per compiere 65 anni e che incarna il perfetto stereotipo di chi ha avuto tutto dalla vita: soldi, fama, una bella famiglia, un cuore ancora perfettamente in grado di provare sentimenti autentici.
John Hopkins, si sa, è un grandissimo attore, capace di tenere banco anche di fronte a una storiuccia così e così. Brad Pitt si è impegnato a sperimentare il cimento di due espressioni diverse sul volto, e ci è quasi riuscito. Mi sono addormentata solo una volta, giuro, durante tutto il film.