In questi giorni di vacanza fuori Pistoia andare al cinema è una piacevole abitudine: stasera andiamo a vedere Wonder, il film tratto dal fortunatissimo libro per ragazzi di J.R. Palacio. Un film per famiglie che merita di essere visto sia dai genitori sia dai ragazzi, perché offre ad entrambi la possibilità di riflettere insieme sul valore della diversità e sui rischi che essa venga percepita e gestita come una “mancanza” rispetto alla rassicurante normalità.
Protagonista della vicenda August Pullman, detto “Auggie”, un bambino affetto dalla sindrome di Treacher Collins, una malattia congenita dello sviluppo craniofacciale, che – pur essendosi sottoposto ad una serie infinita di operazioni di chirurgia plastica – non ha certo un aspetto normale; per sottrarsi agli sguardi curiosi degli adulti e agli sberleffi dei coetanei, Auggie va in giro indossando un casco da astronauta.
Dopo avere studiato a casa, grazie all’aiuto della madre, per lui è arrivato il momento di affrontare le scuole medie pubbliche, con il suo pesantissimo fardello di relazioni con i coetanei, crudelissimi “compagni di viaggio” che non gli risparmiano certo alcun dolore o offesa, ma anzi si accaniscono su di lui, escludendolo dal gruppo o rendendogli comunque molto difficile la vita quotidiana in classe Ma Auggie è un “duro”, un vero “supereroe”, in grado di resistere a tutte le offese e vincere la propria personale battaglia non già alla ricerca della normalità, bensì alla ricerca di una eccellenza che si fonda sulla straordinarietà e la specialità di ciascuno di noi.
Fantastica Julia Roberts nel ruolo della mamma di Auggie: senza trucco e con abiti molto dimessi, riesce a far emergere la sua straordinaria personalità, mostrando come la bellezza possa albergare anche nell’infinito dell’amore materno